La Fagiolina di Arsoli
Nella ricerca di documenti che attestassero la nascita della Pro Loco di Arsoli ci siamo imbattuti in un vecchio quadernino a spirale dalla copertina marrone dove, a partire dal 1961, il responsabile dell’epoca annotava, in poche e scarne righe, le entrate e le spese. Da questo reperto, a prima vista dall’aspetto insignificante, abbiamo avuto la conferma sia della nascita della Pro Loco nel nostro paese, sia del primo “Concorso dei prodotti ortofrutticoli” dal quale è nata la Sagra della Fagiolina Arsolana che nel 2012 celebrerà la cinquantesima edizione.
I più datati ricordano “Maria de Macchione“, “Pippinella la Signorina”, “Maria de Micchittu“,la “Commare Furtunata” e “ Maria de Pipittu”, le Signore che ai piedi della scalinata di Salita al campo, dove normalmente esponevano le tradizionali “cestre” per la vendita dei prodotti giornalmente raccolti in campagna, nella domenica di settembre fissata per la festa dopo il raccolto della fagiolina, davano vita ad un mercatino speciale con i banchi imbanditi e abbelliti con fiocchi, coccarde, rami, fiori e confezioni speciali della “fagiolina” preparate per l’occasione per omaggiare forestieri e villeggianti. Un concorso in piena regola con tanto di commissione. Tra i ricordi di giovanissimo volontario della Pro Loco vedo ancora Claudia Gaddi primo presidente della Pro Loco (dopo gli anni del commissario), Angelino Proietti (Nena) e Angelo Piacentini (la guardia) che prima dell’inizio delle vendite passavano in rassegna i banchi e poi si riunivano per assegnare i premi. Per premio ricevevano tutte dalla Pro Loco una pergamena e una piccola, ma veramente piccola somma in lire, come incentivo alla partecipazione.
Teoricamente doveva essere una competizione tra le espositrici e forse negli attestati c’era anche riportato il piazzamento ma quello che veramente interessava a queste donne era l’essere lì in quel giorno, con il grembiule pulito e il frutto migliore della loro fatica da mostrare alla giuria con la fierezza di chi dalla terra sapeva ricavare il meglio.
L’argomento merita qui una parentesi allargata per annotare che la frutta e gli ortaggi prodotti nelle campagne di Arsoli, dalla “vigna” alle “cannavine”, da “sotto l’orta” a “gl’orto e gli frati”, erano considerati tra i migliori del territorio tanto da essere “esportati” nei paesi vicini. Ovviamente, tra questi, primeggiavano i legumi e, sopra tutti, la “fagiolina”.
Tornando alle donne, possiamo veramente affermare che queste furono, con la loro “esposizione speciale” le iniziatrici della odierna Sagra.
Perché dedicare una festa proprio alla fagiolina? Andiamo per gradi, cominciando a descrivere questo frutto della nostra terra che, coltivato in modo massiccio insieme ad altre varietà di legumi e ad ortaggi, in passato è stato il sostentamento economico di tante famiglie contadine e la fonte principale dell’economia locale. Poi l’industrializzazione e il boom edilizio ha impoverito anche ad Arsoli il mondo agricolo e la produzione di fagiolina è “sopravvissuta” grazie a pochi anziani che hanno avuto sempre in massimo conto e rispetto per la terra e per i suoi preziosi frutti.
Ripensando oggi a quel mondo contadino tanto lontano dalla nostra conoscenza tanto da essere oggetto di studi antropologici e materia da museo, si può dedurre che solo grazie alla saggezza dei nostri nonni e alla “sacralità del seme” che essi consideravano, vi è stata la continuazione preziosa, se pur da parte di pochi, della coltura anzi “del culto” per questa pianta.
In questo spazio vogliamo semplicemente dare merito e ricordare queste persone dando qualche notizia spicciola su questo ortaggio cui è dedicata la festa (non religiosa) più importante della tradizione del paese.
Ed è sicuramente per questo se ci stiamo preparando a celebrarne la cinquantesima edizione e se un ciclo di eventi ufficiali programmati per settembre 2012 sarà interamente dedicato a questo prodotto che nella tradizione identifica Arsoli.
Questa occasione celebrativa un grosso risultato lo ha già raggiunto: stimolare curiosità, interesse e ricerca con inaspettati quanto sorprendenti risultati. Non vogliamo, ne possiamo, anticiparVi nulla al riguardo se non darVi appuntamento alla presentazione completa di un ricerca storica approfondita condotta con passione e rigore scientifico dal nostro socio e compaesano Luigi De Santis. Uno studio che andrà ad arricchire importanti studi scientifici condotti in questi ultimi anni ed a sostenere il lavoro avviato dal Comitato promotore per il riconoscimento del Marchio di Qualità della Fagiolina Arsolana di cui fanno parte il Sindaco Paolo Martino, gli Agronomi Marco Alimonti e Lorenzo Bucalossi, Stefano Banini in qualità di esperto, il produttore Pietro Cerroni, lo stesso Luigi De Santis e Chiara Bruni presidente della nostra Pro Loco.
Un lavoro che non parte da zero perché questo gruppo potrà anche avvalersi di ricerche e studi già condotti dal Centro Nazionale delle Ricerche – IBAF - per la caratterizzazione della Fagiolina Arsolana e dell’esperienza intrapresa dal Comitato di Tutela e valorizzazione dei fagioli della Valle dell’Aniene operativo fino a qualche anno fa.
Unitamente agli aggiornamenti sugli sviluppi dell’attuale azione, pubblicheremo anche alcuni saggi di quel lavoro svolto perché riteniamo che esso sia stato un tassello importante e fondamentale per arrivare ad oggi ed alla considerazione “riconquistata” dalla fagiolina dopo anni ed anni di oblìo.
A chi spesso dobbiamo spiegare che cosa è la “fagiolina” diciamo che”è una varieta di fagiolo bianco, di taglio piccolo, leggermente tondeggiante rispetto al più conosciuto “cannellino”, di sapore eccezionale, dalla buccia tenerissima, di facile digeribilità, che è un legume secco che va tenuto diverse ore in acqua prima della cottura, etc.”. Ma le qualità del prodotto non sono solo queste anzi, alcuni studi scientifici di cui vi riportiamo di seguito alcuni stralci insieme ad una scheda, ne hanno attestato proprietà organolettiche e valori nutrizionali di primaria valenza.